Milano, 17 dicembre 2013 – “Eravamo di fronte ad una scelta difficile. Quello approvato non è il nostro Ptcp (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), ma non potevamo lasciare i Comuni dell’area metropolitana a confrontarsi con un Piano vecchio di dieci anni e con la prospettiva di non vederne uno nuovo per i prossimi 3, quelli verosimilmente necessari per arrivare ad una Città metropolitana che lavora a pieno regime. Dopo mesi di lavoro, dopo oltre 30 ore di commissione e numerose sedute di consiglio, dopo l’approvazione di molti nostri emendamenti, abbiamo scelto di astenerci su questa delibera, per non lasciare che il vuoto normativo ricadesse sulle spalle dei Comuni”. Lo dice Bruno Ceccarelli, capogruppo del Pd a Palazzo Isimbardi commentando l’approvazione del Piano territoriale di Coordinamento Provinciale.
“Fin dall’inizio il nostro obiettivo – aggiunge Ceccarelli – è stato quello di migliorare un piano rispetto a quello in vigore, ascoltando le necessità dei sindaci perché sentiamo forte la responsabilità, come centrosinistra, di governare la stragrande maggioranza dei Comuni della provincia di Milano”.
“Sappiamo che non ci saranno nuove elezioni in Provincia – spiega Ceccarelli – e non ci sarà a breve un nuovo piano. I sindaci avevano bisogno di uno strumento aggiornato per la gestione del territorio. Abbiamo combattuto duramente, ma ci siamo sempre fermati un minuto prima della rottura. Grazie ai nostri emendamenti, più dell’80 % delle aree del Parco Sud Milano saranno tutelate con l’introduzione degli ambiti agricoli strategici. Abbiamo portato dal 20% al 40% la percentuale di aree dismesse che devono essere riqualificate nei Comuni. Abbiamo ridotto il consumo di suolo facendo approvare la diminuzione degli indici. Abbiamo ottenuto la riorganizzazione dell’assetto dei Comuni che diventeranno poli attrattori per la futura Città metropolitana. Abbiamo fatto passare un principio fondamentale: favorire il ritorno ad aree agricole delle aree di trasformazione non più attuali”.
“Siamo riusciti in questo modo – conclude Ceccarelli – ad offrire ai nostri sindaci un piano migliorato non solo rispetto a quello di dieci anni fa, ma soprattutto rispetto alla prima proposta dell’amministrazione provinciale. Tutto questo nonostante una maggioranza frammentata, spesso inconsistente e talvolta impreparata. Ci aspettiamo che adesso i nostri sindaci facciano la loro parte, continuando a difendere il territorio, in attesa che tutte queste competenze passino alla Città metropolitana”.