Bruno Ceccarelli è stato uno dei consiglieri provinciali più giovani. Oggi è coordinatore della segreteria regionale del Pd, e soprattutto è candidato al consiglio comunale di Milano. “Da Palazzo Marino dobbiamo salvare Idroscalo e grandi opere”, spiega in un’intervista ad Affaritaliani.it.
Bruno Ceccarelli, iniziamo dall’Idroscalo. E’ di competenza della città metropolitana eppure i milanesi lo intendono un po’ come il “Mare di Milano”.
E’ vero perché è una risorsa al servizio di Milano e della Città Metropolitana. In questi anni, complice anche il dissesto delle finanze della città metropolitana si è fatto poco. E’ un peccato perché un valore come quello dell’Idroscalo può avere dei ritorni, se valorizzato, sicuramente notevoli.
Come Comune di Milano potete fare qualcosa?
Sicuramente sì. Detto questo, le convenzioni vanno stipulate con la città metropolitana che è l’ente gestore. Ci sono due ruoli per Milano: il Comune di Milano è un soggetto importante tra tutti i Comuni e poi il sindaco di Milano perché sarà anche il primo cittadino della Città Metropolitana. A cappello di tutto questo c’è un tema: la città metropolitana è in un momento di difficoltà. I dipendenti sono demoralizzati, le finanze sono quello che sono, il riassetto regionale non è partito. Qui serve qualcuno che abbia autorevolezza e visione per discutere e arrabbiarsi con Maroni e discutere senza arrabbiarsi con il Governo per portare a casa una serie di risultati. Sala su questo ha il miglior profilo. Non mi pare che altri candidati abbiano minimamente il profilo che ha lui.
A proposito dell’intreccio tra Milano, Città Metropolitana e Regione Lombardia, c’è anche il tema delle partecipate come Serravalle…
L’ex presidente della Provincia Podestà con una gestione pessima ha distrutto valore. Con l’illusione che la Regione potesse risolvere i problemi creati da Podestà sono state temporaneamente passate le partecipazioni alla Regione che in questi due anni le ha gestite. Con la fine di quest’anno torneranno alla Città Metropolitana. Solo che tornano in una situazione peggiore rispetto a quella di partenza. Il che è tutto dire. Ora servirà qualcuno con le capacità manageriali e di visione per poter dare una prospettiva a quelle società che sono patrimonio di tutti.
Parliamo del suo programma in due punti.
Io mi concentrerò su quelli che sono i temi legati alla trasparenza e alla buona amministrazione, che già ho affrontato in Provincia. I miei valori sono quelli della cooperazione e della solidarietà. Vengo dall’ANPI e dalle Cooperative. Milano ha già buoni servizi, ma sui bambini si può fare di più. Dovremmo portare i servizi smart city dalle auto ai bambini. L’esempio è che tutti i genitori sono tra di loro connessi tra loro con whatsapp e sarebbe utile che il Comune desse una mano e si mettesse a sua volta in rete con loro.
Ritiene che il Pd sia compatto in questa fase?
Io non appartengo alla maggioranza renziana. A Milano le divisioni del partito ci sono e sono marcate ma credo che oggi sia un valore perchè questo permette a chi ha posizioni diverse di trovare nel Pd un buon livello di soddisfazione. Io credo che anche le diversità nel Pd possano rappresentare un vantaggio. Io non sono renziano, ma anche Sala sta mantenendo buon livello di autonomia che apprezzo.
@FabioAMassa